Il numero di spermatozoi in Occidente si è dimezzato. La colpa, certo, è di inquinamento, dieta, malattie. Ma se ci fossero anche ragioni “culturali” che spingono gli uomini a preoccuparsi troppo del sesso e poco della salute?
Articolo di Flora Casalinuovo, donnamoderna.com
La difficoltà a diventare padri viene rimossa
Tutto si complica davanti alla procreazione. E non parliamo per forza di infertilità, ma di piccoli problemi o tempi più lunghi per diventare padre.
«Questo è il tabù dei tabù» dice l’antropologa Cristina Cenci, fondatrice del Center for Digital Health Humanities, l’osservatorio sui cambiamenti nel mondo della salute generati dalle nuove tecnologie. «Ho lanciato sul web il progetto Parolefertili (parolefertili.it, ndr), invitando le coppie in cerca di un figlio a raccontarsi. Gli uomini che hanno confessato le loro esperienze sono rari: si sentono impotenti, perché il loro sperma non è più seme creatore. Spesso ricacciano indietro il desiderio di un figlio e si chiudono nel silenzio, quasi a riaffermare un potere maschile più forte del fallimento. Oppure si concentrano sulla carriera, come se la superproduttività lavorativa compensasse l’improduttività procreativa. Sono entrambe reazioni che fanno capire come nel 2017 il maschio sia ancora prigioniero di stereotipi che credevamo, e speravamo, superati». continua a leggere