Nella prospettiva dell’articolo che segnaliamo, assume particolare significatività anche l’uso della medicina narrativa digitale, come nel caso del progetto MEDINAL dell’ARS Toscana, inerente proprio il trattamento di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Osservare e ascoltare il malato, conoscere i suoi bisogni, i suoi gusti, i suoi valori, i suoi interessi: questa deve essere la nuova modalità nell’assistenza e nel prendersi cura delle persone con demenza. Questa è quella che la presidente della Federazione Alzheimer Italia, chiama vera “innovazione”.
L’innovazione al servizio della persona con demenza significa dar voce ai malati e modificare così l’approccio alla malattia. Infatti, oggi la possibilità di “cure”, cioè di intervento terapeutico mirato alla guarigione in caso di Alzheimer, è ancora limitata perché i farmaci hanno un’efficacia modesta e non sono risolutivi. È per questo che diventa sempre più importante la “care”, cioè il prendersi cura della persona malata per migliorarne la qualità di vita sotto tutti gli aspetti: da quello cognitivo a quello comportamentale, dalla sfera psicologica a quella fisica, dalla cura individuale alla struttura dei servizi socio-sanitari. Continua a leggere