Ancora e-mail e sms gli strumenti più utilizzati per comunicare con i medici.
In Italia il 39,9 per cento dei residenti è affetto da almeno una malattia cronica e il 20,9 per cento da due.
La digitalizzazione è una risorsa chiave per favorire la sostenibilità economica di lungo periodo del Sistema Sanitario Nazionale, contribuendo all’erogazione di un adeguato livello di qualità delle cure, con beneficio per il paziente e il sistema Paese.
L’Italia, tuttavia, investe in sanità digitale solo 22 euro pro-capite contro i 60 delle Gran Bretagna o i 40 della Francia, secondo i dati 2018 dell’Osservatorio Innovazione in Sanità Digitale del Politecnico di Milano.
Comunicato stampa della Fondazione Roche
A fronte di una maturata consapevolezza circa il ruolo che la digitalizzazione può giocare in sanità tanto nella erogazione di nuovi modelli di cura, quanto in favore della sostenibilità del Servizio Sanitario, l’Italia mostra ancora un quadro di arretratezza: appaiono insufficienti gli investimenti in sanità digitale da parte del sistema pubblico e privato, e poco digitale risulta la gestione del paziente cronico, e più in generale dei cittadini. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni che si possono trarre dal convegno “Gestione del paziente cronico nell’era della digitalizzazione” che si è svolto martedì scorso a Roma, a Palazzo Giustiniani, su iniziativa di Fondazione Roche.