In Inghilterra, pazienti dimessi dall’ospedale dotati di una fascia da braccio Wi-Fi che monitora a distanza i loro segni vitali (frequenza respiratoria, livelli di ossigeno, pulsazioni, pressione sanguigna e temperatura corporea). I loro dati sono analizzati e monitorati da sistemi con intelligenza artificiale cambiando radicalmente l’approccio medico al paziente.
Articolo di Paolo Benanti su paolobenanti.com
Nell’ambito di un programma pilota del Servizio sanitario nazionale che ora incorpora l’intelligenza artificiale per analizzare tutti i dati dei pazienti in tempo reale, i tassi di riammissione degli ospedali sono diminuiti e le visite alle emergenze sono state ridotte. Inoltre, la necessità di costose visite a domicilio è diminuita del 22%. A lungo termine, l’adesione ai piani di trattamento è aumentata al 96%, rispetto alla media del settore del 50%.
Il progetto pilota prevede lo sviluppo di intelligenza artificiale per raggiungere come obiettivo quello che, Clay Christensen, un professore della Harvard Business School e cofondatore di Innosight, chiama “non consumo”. Il termine “non consumo” di fatto è un modo gentile dell’approccio business alla sanità per dire “riduzione dei costi”. Si tratta di aree di opportunità in cui i consumatori devono svolgere un lavoro che non è attualmente affrontato da una soluzione conveniente o vantaggiosa.