Cosa avviene quando si entra nella neo-realtà virtuale-digitale? Quali sono le originali caratteristiche dei processi mentali nelle persone coinvolte in esperienze di realtà virtuale? Non bisogna dimenticare che esistono potenziali effetti avversi psichici, tanto da poter parlare di un vero e proprio malessere da simulazione.
Articolo su Digital Health Italia
Il termine “realtà virtuale” fu coniato alcuni decenni or sono, quando i computer iniziarono a simulare ambienti ed eventi reali.
Negli ultimi anni tuttavia i grandi progressi della tecnologia digitale hanno radicalmente modificato le caratteristiche dei software e dei dispositivi di realtà virtuale;infatti i dispositivi ed i software più aggiornati consentono agli utilizzatori di immergersi profondamente in una pseudo-realtà parallela mantenendo comunque un parziale contatto con il mondo reale.
Questo nuovo tipo di esperienza è caratterizzato da informazioni sensoriali che vengono interpretate come percezioni provenienti dall’ambiente virtuale, con possibilità di compiere anche vari tipi di azione nel nuovo ambiente: il soggetto ha la sensazione di essere realmente presente all’interno di quel nuovo ambiente.
La presenza ovvero la esperienza soggettiva di essere in uno specifico ambiente è uno degli elementi più caratteristici della realtà digitale: il soggetto si sente coinvolto ed inserito nell’ambiente digitale e viene a sperimentare un processo psichico di dissociazione tra i dati percettivi ed i processi cognitivi; egli infatti continua a ricevere stimoli ambientali attraverso i vari canali sensoriali (visivi, uditivi, tattili, propriocettivi, cenestesici) ma anche, nel medesimo intervallo di tempo altri stimoli,un tempo solo visivi ed uditivi ma oggi anche propriocettivi, e cenestesici dalla realtà digitale. Continua a leggere