Dottor Google, spesso citato con sospetto dai medici, può essere un alleato prezioso per chi voglia fare informazione in ambito sanitario. Cosa cercano i pazienti? Ecco come le realtà sanitarie possono intercettare queste ricerche per offrire informazioni corrette e far conoscere i servizi che offrono.
Articolo di Sandra Fraticci su Agenda Digitale
Il settore della salute in Italia conta in media 4 miliardi di ricerche web l’anno – 95 per utente – con un tasso di crescita del 14%. E se il 55% delle ricerche riguarda patologie, sintomi e trattamenti, il 25% è legato alla richiesta di informazioni su servizi e strutture sanitarie (fonte: Bain e Google). Un trend in crescita ma che presenta anche molte incognite se è vero che – come ci dice una ricerca realizzata da Censis e Assosalute nel 2017 – sono stati 15 milioni gli italiani che, in presenza di piccoli disturbi, si sono rivolti al web in cerca di informazioni. Di questi, però, 8 milioni sono incappati in fake news o indicazioni mediche errate.
Per fare alcuni esempi legati alle patologie croniche più diffuse in Italia: ipertensione ha una media di 18.000 ricerche mensili, artrite reumatoide 40.500, osteoporosi 18.100, diabete 40.500.
Appare evidente dunque che Dottor Google, spesso citato con sospetto dai medici, può essere un alleato prezioso per chi voglia fare informazione in ambito sanitario. Non occuparsi di questo canale significa lasciare spazio ad altri soggetti, magari sprovvisti di competenze in ambito medico. E rinunciare a un luogo di confronto e conoscenza con i nostri pazienti.