Partita la sperimentazione dell’app di tracciamento gratuita e anonima in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Dal 15 del mese sarà attiva in tutta la Penisola. Due milioni di italiani l’hanno già scaricata, pochi. Una ricerca della Cattolica traccia una fotografia dei contrari e dei favorevoli e delle loro ragioni. Una sintesi dell’analisi in un articolo di Tina Simoniello su Repubblica.
Articolo di Tina Simoniello su Repubblica.it
Il 30% degli italiani non la vuole, un altro 30% non ha deciso. Solo il 40% scaricherà Immuni sul suo smartphone. E si tratta soprattutto di anziani. Mentre i giovani sono più spesso scettici, sospettosi nei confronti dell’app. La differenza più evidente tra i favorevoli e i contrari all’applicazione più divisiva degli ultimi tempi non è demografica né sociologica, è soprattutto psicologica, tra chi si sente coinvolto nella gestione del proprio e dell’altrui rischio e chi meno.
Questi dati sono solo una parte delle informazioni raccolte da un sondaggio realizzato dal Centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica di Cremona, che indaga l’impatto psicologico dell’emergenza Covid-19. “Abbiamo lavorato su un campione rappresentativo della popolazione italiana per studiare le ricadute dell’emergenza sanitaria sulle percezioni, preoccupazioni e aspettative dei nostri connazionali”, spiega Guendalina Graffigna, direttore di EngageMinds HUB, professore ordinario di Psicologia dei consumi e della salute alla Cattolica di Piacenza, nonché responsabile della ricerca.