Risorsa, opportunità da non perdere. È la telemedicina, e in generale la e-health, vista dalle associazioni dei pazienti. Nel caso specifico, Apmarr, Anmar e Apiafco, tra le protagoniste del webinar “Salute Digitale. L’innovazione nella cura delle malattie croniche autoimmuni reumatologiche e dermatologiche”, promosso da Ucb Italia.
“La medicina digitalizzata è un’opportunità che non possiamo perdere – sostiene Valeria Corrazza, presidente Apiafco (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza) – un fenomeno in costante evoluzione. Ma perché abbia successo serve un cambiamento culturale del sistema che pensi a un’implementazione continua con uno sviluppo di nuove conoscenze. Ma bisogna considerare il livello di confidenza nella tecnologia di tutti gli utilizzatori, medici, pubblica amministrazione e pazienti. L’implementazione del digitale in medicina non può prescindere da un engagement consapevole e partecipe del paziente”. “Le associazioni sono coinvolte nello sviluppo di tecnologie nell’assistenza di pazienti e caregiver che le utilizzeranno – continua la presidente –. Dovremmo utilizzare queste tecnologie nei percorsi di assistenza, di cura e di accesso in modo tempestivo e coordinato. Credo che serva anche il coinvolgimento delle società scientifiche. I sistemi operativi devono colloquiare per il trasferimento dei dati più che dei pazienti. I Fascicoli sanitari elettronici e la telemedicina devono essere delineati in un percorso digitale semplice e sicuro per quanto riguarda i dati sensibili”.
E ancora: “Durante l’emergenza in circa 200 Asl – ancora Corrazza – gli operatori hanno sviluppato delle piccole piattaforme usando dei sistemi, come ad esempio Skype, che non sono nati per la sanità. Visto però il gradimento di medici e pazienti sono state acquistate piattaforme dedicate. C’è però da rispettare l’interoperabilità dei dati dei sistemi informativi delle aziende sanitarie perché scambino i dati in completa sicurezza. Alla luce delle esperienze fatte, ripartiamo da tre, non da zero, perché sono già stati utilizzati il teleconsulto, la teleassistenza, la telerefertazione, monitoraggio da remoto, un avvicinamento digitale tra il medico e i pazienti. Se sarà affrontato da chi deve prendere decisioni in modo coordinato, utilizzando la medicina digitale potremmo avere un grandissimo ritorno per la salute del paziente”.
“La telemedicina può offrire tanto, evita problemi di spostamento – spiega Antonella Celano, presidente di Apmarr (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) – aiuta ad abbattere le liste di attesa, consente al paziente di interagire con il medico anche a distanza. Anche coloro che vivono in zone impervie, quando il 5G andrà a regime, potrebbero avere maggiore accesso al sistema sanitario. Tuttavia, alcuni pazienti non la percepiscono come una grande innovazione”.
Continua a leggere l’articolo Sanità, pazienti: “Oltre a telemedicina puntare su alfabetizzazione digitale”