Perché il 2019 sia l’anno zero degli eData e dei big data in sanità occorre cominciare a sfruttare le enormi potenzialità derivanti dall’utilizzo della massa di dati digitali già disponibile, proveniente dal FSE, dalle cartelle cliniche digitali, dalle ricette. Ecco cosa serve e perché è importante vincere questa sfida.
Articolo di Mauro Moruzzi su Agenda Digitale
Per la sanità italiana il 2019 potrebbe diventare l’anno zero dell’eData e dei big data. Ma per giungere a un livello medio-alto di dematerializzazione servono strumenti e tecnologie nuovi, la piena valorizzazione e la riorganizzazione delle competenze digitali del territorio e la costituzione di centri di competenza sui big data ad alto valore scientifico. E, ancora, servono algoritmi complessi e certificati. Estrapolando di valore dall’enorme mole di dati sanitari, sarebbe possibile, ad esempio, non solo offrire un corredo informativo del tutto nuovo alla presa in carico dei pazienti con patologie croniche – come già accade in alcuni paesi del nord Europa – ma, soprattutto, passare finalmente alla tanto attesa sanità pro-attiva, preventiva, predittiva. Continua a leggere