Per contrastare la diffusione di notizie false sul coronavirus, l’OMS collabora con social e media tradizionali. I social si sono rivelati anche uno strumento positivo per fare emergere la verità censurata dal Governo e le storie personali delle persone. Per questo si tratta della prima “infodemia” della storia.
Un software basato sull’AI, aiuterà il medico nella scelta delle terapie più adatte per il singolo paziente sulla base dei dati registrati da un elettroencefalogramma. Uno strumento potenzialmente rivoluzionario: si stima, infatti, che meno di un paziente su tre in stato depressivo riceva in prima battuta il farmaco giusto.
Quel che non vi hanno detto sulla madre che riabbraccia la figlia morta grazie alla realtà virtuale. L’esperimento avvenuto in Corea del Sud potrebbe avere conseguenze negative molto serie sulla donna.
I sistemi di Picture Archiving and Communication consentono la diagnosi precoce della tubercolosi, tra le 10 cause di morte più diffuse a livello mondiale. Ecco come funzionano e le strategie per diffonderne l’utilizzo nei Paesi in via di sviluppo
Paolo Benanti torna sul tema relativo ad un nuovo studio di Google che sembra mostrare nuove promesse strabilianti per la medicina grazie all’AI. Studi come questi vanno guardati con estrema attenzione: non mostrano solo le potenzialità ma soprattutto i rischi e le minacce dell’AI al mondo sanitario e della ricerca.
BlueDot, società di Toronto, grazie all’intelligenza artificiale ha predetto correttamente la diffusione del nuovo coronavirus (2019-nCoV) e ora monitora l’evoluzione dell’epidemia, mentre si lavora ai vaccini e si cerca di ridurre il rischio di nuovi contagi attraverso l’isolamento dei nuovi casi e la messa in atto di buone pratiche igieniche.
Quando l’innovazione digitale nella salute è autentica? Quando incide sulla vita delle persone. Così eColloquia racconta con uno speciale multimediale la seconda edizione del Patients’ Digital Health Awards 2019: “una chiave che apre uno scrigno che custodisce idee geniali e preziose”.
Il Servizio di Ascolto e Consultazione per Studenti (SACS) dell’Università degli Studi dell’Aquila, per gestire al meglio i disturbi di ansia dei giovani, a partire dal prossimo mese, erogherà l’intervento psicoterapeutico cognitivo comportamentale nella formula computer-based (CCBT for anxiety), attraverso la piattaforma digitale PsyDiT-Psychotherapy Digital Tools. (Nella foto i componenti dell’equipe multiprofessionale che lavorano al progetto: Prof. Massimo Casacchia, Prof.ssa Laura Giusti, Dott.ssa Anna Salza, Prof.ssa Rita Roncone).
La previsione: entro il 2030 utilizzando il cervello umano come interfaccia, i dispositivi elettronici dialogheranno con i nostri pensieri, dando vita ad una nuova forma di interazione. In dieci anni anche gusto e olfatto interagiranno con la tecnologia. Un rapporto di Ericsson ci spiega come.
In uno studio pubblicato su Nature, ricercatori di Google Health e di università inglesi e americane hanno evidenziato una maggiore accuratezza nella valutazione delle mammografie. L’applicazione dell’AI alla diagnostica è di grandissima utilità. Adesso però bisogna valutare i risultati anche da un punto di vista clinico.