Dalla Commissione Europea arriva l’ok per un trattamento di mantenimento dell’asma, malattia che colpisce circa 358 milioni di persone in tutto il mondo e che, quando non è adeguatamente controllato, può causare un significativo impatto sociale, sanitario ed economico. La terapia comprende anche un sensore digitale che fornisce, insieme a un’app, informazioni utili al medico e al paziente.
La pandemia di Covid-19 ha fatto registrare una domanda crescente di strumenti tecnologici, compresi quelli impiegati per la medicina: l’impiego di televisite e telemonitoraggi, affiancati da altri strumenti (come per esempio gli strumenti di contact tracing), è cresciuto in maniera disordinata all’inizio della pandemia, è stato nel tempo appoggiato da società scientifiche e istituzioni sanitarie. Ma la diffusione di queste tecnologie è frutto solo dell’emergenza? E quali sono i loro limiti e prospettive?
I Digital Therapeutics (DTx) sono tecnologie applicate al mondo della salute, in grado di migliorare la vita dei pazienti, con alla base studi randomizzati e controllati, esattamente come i farmaci. Le terapie digitali sono nuove modalità di cura medica che si affiancano a quelle più tradizionali. Per diffonderne la conoscenza PharmaStar ha realizzato un Instant Book scaricabile gratuitamente.
A fronte della scelta dell’app Immuni quale piattaforma software nazionale per il contrasto all’epidemia Covid-19, è corretto l’utilizzo di app regionali, comunali, aziendali, o di altri sistemi neanche sottoposti a una valutazione del Garante in merito alla loro idoneità a non ledere dati personali degli utenti? Il punto in un articolo pubblicato da Agenda Digitale.
Al via la terza edizione del Patients’ Digital Health Awards – I pazienti premiano l’innovazione digitale, promosso dalla Digital Health Academy in collaborazione con 50 Associazioni di Pazienti e il supporto incondizionato di Fondazione MSD. Online anche le Raccomandazioni delle Associazioni per lo sviluppo della salute digital da un punto di vista “human”.
Nuove funzionalità dell’app Salute per prevenire il contagio del Covid-19 legato al lavaggio delle mani, ma non solo. Apple amplia la lista di possibili sintomi da poter registrare per aumentare il dettaglio di informazioni relative alla propria cartella clinica a bordo dell’app e supporta i suoi utenti, ad esempio, anche per una maggiore qualità del sonno.
Il dispositivo l’ha realizzato una startup italiana, Empatica. È in grado di rilevare la presenza del coronavirus anche quando non ci sono sintomi (sia per gli asintomatici, ovvero coloro che non li manifesteranno mai, che per i presintomatici, cioè coloro che li svilupperanno presto). I test clinici su operatori sanitari esposti al contagio e su pazienti sono già iniziati. Già entro la fine del prossimo mese i primi risultati.
Le conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della pandemia di COVID-19 ci stanno insegnando quanto sia importante conoscere la digital health per comprendere e migliorare la realtà che ci circonda. Il punto di vista ingegneristico e non puramente medico, perché l’epidemiologia (sia tradizionale che moderna) è soprattutto analisi dei dati.
La dott.ssa Simona Cotroneo, in occasione di un nuovo appuntamento del progetto Fair Play in programma venerdì 12 giugno alle 18:30, intervista in diretta Facebook, lo psichiatra e psicoterapeuta Federico Tonioni, ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, per affrontare il tema dell’uso e dell’abuso delle nuove tecnologie in bambini e adolescenti.
Partita la sperimentazione dell’app di tracciamento gratuita e anonima in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Dal 15 del mese sarà attiva in tutta la Penisola. Due milioni di italiani l’hanno già scaricata, pochi. Una ricerca della Cattolica traccia una fotografia dei contrari e dei favorevoli e delle loro ragioni. Una sintesi dell’analisi in un articolo di Tina Simoniello su Repubblica.