Le tecnologie migliorano il percorso di cura e sono in grado di generare un impatto positivo sulla salute del paziente. A questo risultato l’umanità è giunta grazie al lavoro della ricerca. Ora spetta alle società e ai sistemi sanitari di integrare al meglio gli strumenti più innovativi. Alla conferenza internazionale Frontiers Health 2023, promossa a Roma da Healthware group (dall’8 al 10 novembre), più di 200 relatori provenienti o in collegamento da ogni parte del mondo hanno raccontato la propria esperienza nel settore. Per alcune aree del mondo, come il Nord America, l’introduzione della telemedicina e delle terapie digitali sono già codificate e regolamentate, per altre, il processo comincia ora. Nel panorama globale, l’Italia fa la sua parte, così come è stato illustrato durante l’Italian Summit, uno dei numerosi side events, organizzati in collaborazione con alcuni partner della conferenza.
Grande successo di partecipazione e stimolante confronto tra esperti nazionali e internazionali di innovazione e salute digitale per la conferenza globale Frontiers Health
- Più di 1300 esperti in rappresentanza dell’ecosistema innovazione salute si sono incontrati dall’8 al 10 novembre a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica, e online per discutere i temi cruciali per il futuro della salute
- Il valore di aver ospitato, nel contesto dell’evento globale, l’Italian Summit con la partecipazione del Ministro della Salute e altri rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, industriale, assicurativo, associativo e imprenditoriale
- L’annuncio in anteprima dell’accordo quadro tra FIMMG e la startup Paginemediche per la digitalizzazione del rapporto medico-paziente
Le frontiere in sanità possono diventare i luoghi dove gli sforzi di oggi, in ricerca e tecnologia, raggiungono nuovi successi domani per la vita dei pazienti. A ricordarlo in apertura dell’evento internazionale Frontiers health, in programma a Roma fino al 10 novembre, è il ceo e fondatore di Healthware group, Roberto Ascione.
“Nella lingua inglese – afferma Ascione – la parola frontier può essere intesa sia come il confine fra due Paesi sia come il confine tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo. Con questa consapevolezza dobbiamo continuare a lavorare nel settore per dare risposte alle domande”. Un esempio di ciò che la ricerca può offrire ai pazienti e alle loro famiglie lo offre Silvia Cerolini, mamma di Vicky, che parla della organizzazione che ha fondato, “Eyes on the future”, per dare un futuro a chi è affetto da malattie rare come la RDH12 che ha colpito alla retina sua figlia e che la sta rendendo lentamente non vedente. Grazie all’alleanza globale, creata negli ultimi sei anni, l’organizzazione ha dato avvio a diverse linee di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie.
Apre a Roma mercoledì 8 novembre l’ottava edizione della conferenza globale Frontiers Health 2023, uno tra i più importanti appuntamenti internazionali sul tema dell’innovazione nell’ambito della salute.
Per tre giorni, all’Auditorium della Tecnica di Roma si alterneranno conferenze, incontri e tavoli di lavoro, che porteranno i principali stakeholder della sanità italiana e globale a confrontarsi sui temi più caldi del post pandemia. Tra gli argomenti che verranno affrontati in questa edizione vi sono: cure digitali, innovazione nella ricerca biomedica, impatto dell’intelligenza artificiale sul settore salute, nuovi spazi di cura, innovazione digitale nelle aziende farmaceutiche, interazioni tra realtà aumentata e robotica, equità sociale, innovazione nell’assistenza domiciliare. Cristina Cenci, antropologa e fondatrice del Center for Digital Health Humanities e di Digital Narrative Medicine, sarà Ambassador di #FH23 e modererà il panel dedicato alla OneHealth (Embracing OneHealth, 8 novembre ore 2:30PM)
Esiste una costante che lega tutte le edizioni di Frontiers Health che si sono susseguite dal 2017 fino a quella dello scorso anno: la grande attenzione che è stata sempre dedicata alle digital therapeutics.
Infatti, l’edizione della conferenza globale che si è tenuta nel 2017 ha ospitato la premiere europea della Digital Therapeutics Alliance. Da allora, il capitolo delle terapie digitali è stato uno dei temi portanti dell’evento.
Proprio grazie all’impegno che è stato offerto nella divulgazione e nell’aggiornamento delle informazioni relative all’evoluzione delle terapie digitali in questi ultimi anni, Frontiers Health è diventata un punto di riferimento in questo specifico ambito. Non deve, quindi, sorprendere che il prossimo 10 novembre la Conferenza Globale, che si terrà a Roma, ospiterà il primo Digital Medicine & DTx Global Policy Summit, organizzato da Healthware Group e Digital Therapeutics Alliance, in collaborazione con APACMed.
Indagine, quasi 9 studenti su 10 non conoscono interdipendenza uomo-animali-piante-ambiente
Al via ‘One Health Project – Scuole in Azione’ una nuova avventura ludico-formativa che coinvolgerà tutti gli istituti secondari di secondo grado d’Italia: un invito diretto a studenti e studentesse, docenti e istituzioni scolastiche a contribuire alla diffusione della cultura One Health. Il progetto – presentato oggi a Roma nel corso della terza edizione del ReWriters fest, il primo festival italiano interamente dedicato alla sostenibilità sociale – parte dai risultati dell’indagine ‘Scuola e One Health’ su un campione di 600 giovani tra i 16-18 anni.

Perché ne stiamo parlando
Malattie come il diabete, l’obesità, l’ansia e la depressione possono essere oggi curate con terapie digitali. Ma in Italia, a differenze di Germania, Francia e Uk, manca una normativa di riferimento. Le Dtx consentirebbero una riduzione complessiva dei costi sanitari e sociali e offrirebbero un’opportunità per il sistema produttivo dell’Italia.
Qual è il potenziale innovativo delle terapie digitali? Sono davvero così importanti per lo sviluppo della Sanità Digitale e per il miglioramento della salute pubblica? E come possono entrare di diritto nel Sistema Sanitario Nazionale? Per rispondere a queste domande, venerdì scorso Indicon ha organizzato nell’ambito della Milano Digital Week l’evento “Progettare le Digital Therapeutics”, una tavola rotonda e un momento di riflessione sullo stato dell’arte in Italia di questa enorme rivoluzione che chiede, soprattutto alla politica, di essere riconosciuta e regolata a norma di legge.
Tre giorni intensi di incontri, dibattiti, interviste d’autore, mostre, reading teatrali, musica live, fotografia, satira, presentazioni di libri, per esplorare il concetto di sostenibilità sociale e riscrivere insieme l’immaginario contemporaneo. Tutto questo è il ReWriters fest., primo e unico festival italiano dedicato alla sostenibilità sociale, fondato e diretto dalla scrittrice, giornalista e imprenditrice culturale Eugenia Romanelli e “casa” dell’omonimo movimento culturale che è andato aggregandosi intorno a un Manifesto ispirato agli Obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e bussola della manifestazione, con l’omonimo giornale digitale, la collana editoriale, una web art gallery, un premio, tre contest dedicati a fotografia, illustrazione e musica, e la startup innovativa a vocazione sociale ReWorld. Continue reading
Appuntamento a Napoli dal 27 al 29 settembre per la III edizione di Green Blue Days, progetto di ricerca-azione promosso dall’omonima associazione Green Blue Days ETS e coordinato scientificamente dal CNR IRISS.
Obiettivo principale, innescare processi di conoscenza, collaborazione e condivisione tra associazioni, istituzioni, mondo accademico, imprese e start up a livello nazionale e locale per definire strategie di sviluppo sostenibile in una logica sistemico. La costruzione di un futuro sostenibile e inclusivo richiede un cambio di mentalità, un grande sforzo collettivo che investe a più livelli tutta la collettività. Continue reading
Le persone anziane sarebbero il target ideale per i servizi di consulto da remoto, ma sono la fascia di popolazione più povera di competenze e strumenti tecnologici
“Il dottore impegnato non sarà in grado di visitare i suoi pazienti come fa ora. Ci vuole troppo tempo e oggi, nella migliore delle ipotesi, può vederne solo un numero limitato”. In modo quasi profetico, nel 1908, Hugo Gernsback scriveva questa riflessione su un futuro non troppo lontano. Gernsback (1884-1967) – che non era un medico, ma aveva un forte intuito e uno sguardo aperto alla tecnologia – fu un vero e proprio pioniere del radiantismo amatoriale e della televisione. Inventore, editore, scrittore di fantascienza (di cui è considerato il padre), arrivò ad immaginare persino le cure “da remoto” per gli astronauti. Continue reading