di Alessandro Franceschini *
L’avvento dell’innovazione tecnologica può essere considerato come una sorta di farmaco totipotente, che in sé stesso rappresenta una promessa di felicità e una possibilità di soluzione al limite che ci caratterizza. Ma attenzione: il farmaco è qualcosa di ambivalente, allo stesso tempo rimedio, medicina ma anche veleno.
L’origine della filosofia, tradizionalmente, viene identificata nel “thauma” aristotelico, corrispondente al concetto di “meraviglia”. Ma in realtà il termine greco, nel suo significato più autentico vuol dire “terrore”, “angosciante stupore”. Pertanto la filosofia, come ci ricorda Nietzsche, quasi a rappresentare un tentativo agonistico volto a dominare l’orrore, si erge quando qualcosa di terribile minaccia di farci inabissare nel suo fondo senza fondo[1]. E lo stupore raggelato, in questo caso, è dovuto alla costatazione del rischio che grava sulla nostra vita, all’eterna sofferenza e contraddizione che scorre senza sosta nel fiume dell’esistenza.
Nello sviluppo della storia dell’uomo, molteplici sono stati i tentativi di dominare e reagire all’orrore primigenio. Così anche la tecnica, come la filosofia, nasce in fin dei conti come riflesso alla medesima angoscia. Il concetto greco di “téchne” infatti è molto antico e in origine veniva usato per indicare una prerogativa degli dei di cui è stato fatto dono agli uomini per sopperire alla loro intrinseca debolezza[2]. Continue reading
App e videogame al posto delle pillole. La gamification della salute promette terapie digitali che ci faranno guarire giocando. Che spesso sono sviluppate grazie alla creatività di pazienti-innovatori.
Workshop – Giornata di studi, 16 Novembre 2018, Museo delle Civiltà Roma
Molti sono gli utilizzi dell’arte nell’ambito della Salute. Dall’arte terapia alla “ri-costruzione” dei luoghi della cura per aumentare il confort dei pazienti seguendo l’orientamento olistico indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’introduzione delle Medical Humanities per il miglioramento del ruolo del personale di cura indica nuove strade per la formazione e per migliorare la resilienza dei professionisti. Può l’Arte giocare un ruolo importante nell’educazione medica? Molti studi suggeriscono che l’arte può essere utilizzata per rispondere alle diverse esigenze della formazione del personale sanitario: abilità osservative, migliore comunicazione, empatia, oltre che maggior resilienza per limitare il rischio di stress e il burnout.
L’evento, approvato tra le iniziative dell’Anno europeo del patrimonio culturale, è organizzato dal Laboratorio di Arte e Medical Humanities della Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università Sapienza e dalla Società Italiana di Pedagogia Medica, con il patrocinio di: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, OMCEO e Fondazione Roma Sapienza. Fabrizio Consorti, Vincenza Ferrara e Alessandro Franceschini, i componenti del comitato scientifico promotore.
Informazioni più dettagliate e programma completo dell’evento