Si è conclusa la prima edizione di iAMGENIUS, l’iniziativa di digital advocacy promossa da Amgen in collaborazione con AIL ed Europa Donna Italia, con il patrocinio di Fondazione AIOM, per fare incontrare le esigenze dei pazienti con il talento dei giovani creativi.
75 iscritti raggruppati in 15 team, formati da esperti digitali ma anche da “umanisti” come filosofi e archeologi, si sono ispirati agli oltre 800 suggerimenti dei pazienti oncologici raccolti attraverso una piattaforma digitale per mettere a punto innovazioni in grado di migliorare la qualità di vita di pazienti e caregiver.
Le due innovazioni premiate: il primo dispositivo di realtà virtuale che integra video e camera a 360° e servizio streaming permettendo ai pazienti ricoverati di vivere in tempo reale l’esperienza della vita in famiglia, acquisire informazioni o seguire lezioni scolastiche; un’app multipiattaforma adattabile alle competenze digitali con un algoritmo specifico che mette automaticamente in contatto caregiver che vanno nello stesso ospedale.
La realtà virtuale per mantenere il filo diretto tra i pazienti oncologici ricoverati e le loro famiglie. Un servizio di car sharing per permettere a pazienti e caregiver di organizzare i trasporti per visite ed esami. Due idee che contribuiscono a superare il senso di solitudine e ad alleggerire il carico organizzativo hanno vinto a pari merito la prima edizione di iAMGENIUS, l’iniziativa di digital advocacy, promossa da AMGEN in collaborazione con AIL ed Europa Donna, con il patrocinio di Fondazione AIOM, per umanizzare i percorsi di cura dando voce ai bisogni dei pazienti e mettendo a loro disposizione il talento e la creatività di giovani ‘digitali’.
I due progetti vincitori sono emersi al termine della maratona digitale che ha coinvolto per 24 ore 75 creativi digitali di tutta Italia raggruppati in 15 team. La mission assegnata ai digital expert era quella di tradurre in innovazioni digitali, partendo dall’analisi degli oltre 800 suggerimenti di pazienti oncologici raccolti tra luglio e settembre sulla piattaforma di iAMGENIUS.
Il progetto DESI di realtà virtuale presentato dal team ARDAstudio si rivolge soprattutto ai pazienti costretti a passare molto tempo in ospedale, lontani dalle loro famiglie e dai luoghi che amano. È il primo dispositivo di questo genere che integra video a 360°, camera a 360° e servizio streaming. In questo modo DESI può permettere ai pazienti esperienze come quella di ritrovarsi a casa con la propria famiglia durante il pranzo della domenica, e di superare il senso di solitudine che soprattutto in alcuni momenti coglie chi è costretto al ricovero in ospedale. Mentre i piccoli pazienti potranno seguire le lezioni di scuola come se fossero in classe. Ma il valore aggiunto del visore è anche quello di permettere un accesso facilitato a ogni tipo d’informazione sulla patologia e le terapie.
«L’obiettivo di DESI è di contribuire attraverso la realtà virtuale a colmare i bisogni psicologici dei pazienti superando le distanze e le difficoltà di comunicazione con la famiglia e col mondo esterno», dichiara Renzo Carriero Co-Founder & AR/VR Artist presso presso ARDAstudio.
Il secondo progetto premiato è Care Sharing del team Digital Pills, un’applicazione multipiattaforma adattabile ai diversi livelli di competenza digitale attraverso cui caregiver e pazienti, che devono recarsi negli stessi centri di cura e agli stessi orari, possono da una parte avere l’occasione di condividere le proprie esperienze e dall’altra permettere al caregiver di gestire con più flessibilità l’impegno necessario all’accompagnamento dei familiari. L’applicazione utilizza un algoritmo specifico che permette ai caregiver di cercare altri caregiver nella propria zona che effettuano lo stesso viaggio, accoppiare le esigenze, e mettersi in contatto con loro per organizzare dei turni.
«L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di alleggerire la quotidianità delle persone che stanno vicino ai pazienti, e dar loro la possibilità di migliorare la gestione del tempo quotidiano», raccontano Mattia Merra, CRO & CRM Manager presso Together Price e Resp. Marketing & Communication presso Ruleat, e Daniele Trimarchi, Software developer presso Ruleat.
Amgen ha premiato ciascuno dei due team con un voucher da 5.000 euro ciascuno da dedicare allo sviluppo dell’innovazione digitale. La multinazionale biotecnologica, nata in California da una start-up oltre 40 anni fa, è ‘geneticamente’ vicina allo spirito di intraprendenza, all’audacia e all’inventiva dei creativi digitali che hanno partecipato alla prima edizione di iAMGENIUS.
«Grazie ai progressi della ricerca, i tumori, in tanti casi, si sono trasformati in una condizione di cronicità, che richiede nuove risposte ai bisogni dei pazienti. iAMGENIUS ci ha permesso di aggregare i piu importanti interlocutori tra rappresentanti di Società scientifiche, Associazioni pazienti e mondo digitale per ripensare la centralità dei pazienti e comprendere come le nuove tecnologie digitali possano contribuire a rendere più umani i percorsi di cura», afferma André Dahinden, Presidente e Amministratore Delegato Amgen Italia.
I suggerimenti dei pazienti e le proposte dei team che hanno partecipato all’hackathon sono state valutate da una giuria composta da: Sergio Amadori, Presidente AIL- Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma onlus, Presidente Onorario di Ematologia dell’Università di Roma Tor Vergata; Rosanna D’Antona, Presidente Europa Donna Italia; André Dahinden, Presidente e Amministratore Delegato Amgen Italia; Stefania Gori, Direttore Oncologia, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Negrar; Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica.
Insieme con i progetti premiati dall’hacktahon sono emerse innovazioni di alto profilo tecnologico che fanno leva su intelligenza artificiale, braccialetti elettronici, app e realtà virtuale.
Alcuni dei team che hanno partecipato all’hackathon, avranno l’opportunità di collaborare con l’Innovation Hub di Amgen, per sviluppare eventuali forme di collaborazione.