Per la prima volta, utilizzata una metodologia che fonda digitale e drammaterapia per supportare donne che affrontano percorsi di procreazione medicalmente assistita
La sperimentazione di più linguaggi, visivi e artistici, è fondamentale per arrivare ancora più vicino alle coppie che si stanno confrontando con l’esperienza dolorosa della infertilità e di maternità difficile.
Per questo, per le donne che hanno ricevuto una diagnosi di infertilità e che stanno affrontando un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), è stata sperimentata una nuova metodologia di lavoro in gruppo che utilizza la creatività e il digitale.
Il progetto pilota – appena portato a termine – si chiama “Parole Fertili: la creatività come risorsa”, esperienza nata per valutare l’applicabilità della Drammaterapia Integrata allo strumento digitale e per valutare inoltre la fattibilità e l’utilità che la Drammaterapia Integrata può avere nel supportare donne coinvolte in un percorso di PMA.
Il progetto è frutto della collaborazione tra CDI-NarrAzioni, il Centro di Drammaterapia Integrata creato dalla psicologa, psicoterapeuta e artiterapeuta Sandra Pierpaoli, con DNM, la startup che ha ideato PsyDit, una piattaforma per percorsi di supporto psicologico digitali innovativi e con Rossella Nappi, docente dell’Università degli studi di Pavia, ginecologa, endocrinologa, sessuologa e direttore del Centro della Fertilità.
L’attività è stata proposta a 30 donne che hanno intrapreso la PMA, grazie al reclutamento sui canali social di Parole Fertili. Il percorso è stato totalmente gratuito grazie al contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici.
Alle partecipanti è stato proposto il percorso di Drammaterapia Integrata Digitale “Viaggio nel Paese delle Maschere Narranti”, consistente in 5 incontri in videochat con frequenza quindicinale, più degli input forniti dal team di lavoro per un lavoro asincrono e individuale da fare a casa.
Guidate dal team psicologico in 3 diversi gruppi digitali, le partecipanti per circa 2 mesi hanno lavorato mettendo a confronto i propri vissuti e le proprie difficoltà utilizzando i linguaggi delle arti, del teatro e della narrazione. Il Paese delle Maschere Narranti è una fiaba che ogni partecipante ha potuto creare a partire da una traccia e arricchire con il supporto del gruppo, attraverso la costruzione e l’uso di diverse maschere, che hanno permesso di incontrare, riconoscere ed esprimere diverse parti di sé, sia quelle che vengono sollecitate durante un’esperienza di maternità difficile, sia quelle che possono intervenire a «curare» e a «trasformare» tale esperienza e che possono essere identificate e raccontate metaforicamente con la drammatizzazione e con il percorso narrativo.
A conclusione del percorso per ogni gruppo è stato realizzato un video, grazie a una rielaborazione del team curante e al supporto tecnico di PSYDIT, attraverso il quale si è voluta valorizzare l’esperienza svolta all’interno di ogni singolo gruppo.
Di seguito, i 3 video realizzati durante il progetto.
GRUPPO A) Alla ricerca dell’armonia perduta
GRUPPO B) Il paese della foresta incantata
GRUPPO C) Il paese delle mascherine in fiore