Intervista di 4News ad Alessandro Siani della University Of Portsmouth, che ha avviato un’interessante ricerca proprio per indagare l’impatto dell’uso della realtà virtuale e aumentata sul benessere fisico e mentale degli utenti durante il lockdown dovuto alla pandemia del nuovo coronavirus.
Articolo di Arturo D’Apuzzo su 4News
Questi mesi verranno ricordati per sempre nei libri di storia come i giorni in cui il mondo si è fermato. Il lockdown e il distanziamento sociale sono stati un evento di portata globale che probabilmente non ha precedenti nella storia dell’uomo e, come tutti gli avvenimenti di questa portata, le conseguenze sulla salute fisica e mentale delle persone sono un aspetto che verrà sicuramente indagato nei mesi a venire. Questi mesi, però, verranno anche ricordati dal punto di vista tecnologico come l’anno in cui la VR (intesa in senso lato come realtà virtuale e realtà aumentata) hanno compiuto i più importanti passi in avanti in termini di adozione da parte del pubblico. Non più soltanto tech enthusiast, ma anche persone comuni hanno approfittato di questo periodo per acquistare nuovi visori, esperienze VR, giochi e via discorrendo. Il boom di questi dispositivi si deve probabilmente alla voglia di evasione delle persone “rinchiuse” in casa e, forse, anche alla necessità di praticare attività fisica in un momento in cui palestre, parchi, piscine sono stati necessariamente chiusi per contenere la diffusione del virus COVID-19.
Proprio per indagare sull’impatto dell’uso della realtà virtuale sul benessere fisico e mentale degli utenti durante il lockdown dovuto alla pandemia, il Dott. Alessandro Siani, docente in Biologia e Biochimica alla University Of Portsmouth, una eccellenza italiana emigrata all’estero ma soprattutto un appassionato di tecnologia ed “early adopter” della realtà virtuale, sia in ambito ludico che didattico, ha avviato un’interessante ricerca. Coinvolgendo centinaia di utilizzatori della VR attraverso un breve questionario, il Dott. Siani vuole raccogliere le esperienze e le opinioni del pubblico riguardo all’uso della realtà virtuale in questo periodo unico e per tanti versi drammatico.