“Non smettiamo di comunicare”: con questa esortazione sono stati convocati da Federsanità gli Stati Generali della Comunicazione per la Salute: oltre 300 professionisti riuniti per la prima volta a Roma il 4 e 5 marzo nell’aula magna del Policlinico Umberto I.
È stato un evento fortemente voluto, come ha dichiarato la presidente di Federsanità, Tiziana Frittelli, anche in considerazione di quanto emerso durante l’emergenza pandemica, quando molte aziende sanitarie e ospedali sono stati vittime di attacchi informatici che hanno messo a rischio l’erogazione dei servizi pubblici di assistenza e cura di pazienti, e il conseguente ripresentarsi di episodi di violenza verbale e fisica contro operatori e strutture sanitarie, come quello che lo scorso 9 ottobre ha devastato proprio il pronto soccorso di questo Policlinico. Da quel giorno, Federsanità ha deciso di lanciare l’esortazione “non smettiamo di comunicare” per contrastare, con la corretta informazione e la comunicazione trasparente, ogni possibile attacco al diritto alla salute, difendere i valori del servizio sanitario nazionale e condividere i programmi.
Fabrizio D’Alba, direttore generale del Policlinico ha ribadito l’importanza dell’evento affinché tutti, a cominciare dai direttori sanitari, abbiano sempre presente il ruolo chiave della comunicazione come leva del cambiamento sempre più radicale dell’interno sistema sanitario; mentre Filippo Anelli, presidente FNOMCEO, ha proposto di modificare il Codice di deontologia medica affinché i medici possano utilizzare la comunicazione come mezzo per raggiungere obiettivi di salute collettiva, anche per contrastare il dilagare delle fakenews.
Il contrasto alle fake news attraverso “una comunicazione accurata, efficace e tempestiva” è l’invito comunicato anche dal Ministro Speranza. Il presidente ISS, Silvio Brusaferro, ricorda che il SSN si è dimostrato un bene prezioso e invita a guardare con un certo ottimismo il futuro.
Il ritratto della comunicazione dell’Istituto Superiore di Sanità è stato tracciato dall’intervento di Mirella Taranto, Ufficio Stampa ISS, che ha sottolineato il ruolo dell’incertezza e la necessità di costruire una narrazione onesta e capace di aprire un varco in cui far crescere la fiducia tra la scienza, chi la racconta e la società civile.
Interessante anche l’intervento di Barbara Mangiacavalli, presidente dell’Ordine degli Infermieri, che ha tracciato un puntuale ritratto di una narrazione – specie quella utilizzata da numerose fiction televisive – ancora oggi intrisa di stereotipi: una narrazione che danneggia non solo l’immagine di un’intera categoria professionale, ma anche il rapporto di fiducia con i cittadini.
Tra i momenti di approfondimento, segnaliamo l’intervista di Lorella Salce alla presidente SIMeN, Stefania Polvani (“Onorare le storie dei pazienti: il ruolo della Medicina Narrativa”). Maria Teresa D’Aquino ha invece effettuato un’analisi della comunicazione come strumento di sicurezza nella sua intervista ad Anna Guerrieri, Risk Manager Sham Italia.
Marzia Sandroni, dell’azienda Toscana Sud est, che ha coordinato il Tavolo dei comunicatori delle Aziende sanitarie ha tracciato le traiettorie della comunicazione, dalla promozione della salute a nuovi canali per le relazioni con il pubblico, dal people al change mangement, dai modelli organizzativi ai profili dei comunicatori. Per tutti, il metodo da seguire è quello della formazione, ricerca e misurazione degli esiti; disseminazione della conoscenza e delle buone pratiche.
La comunicazione della salute è una “bomba ad orologeria” che, a seconda di come è gestita, può disinnescare situazioni anche difficili, o farle esplodere.
«Siamo in un periodo di grandi cambiamenti e la comunicazione non può che essere lo strumento che accompagnerà il nuovo assetto del sistema salute e dell’intero sistema dei servizi sul territorio: il bisogno di condividere valori come la salute per determinare comportamenti che favoriscano la sostenibilità e lo sviluppo del paese è quanto emerge dagli Stati generali della comunicazione per la salute – ha concluso Frittelli – Il valore più importante da preservare, e che in questi due giorni è emerso, è quello dell’alleanza. L’alleanza tra professionisti e istituzioni, tra ospedale e territorio e, poi soprattutto, l’alleanza terapeutica con il cittadino, ritrovata in un momento difficile, quello della pandemia. Solo se impareremo, insieme, l’importanza della comunicazione per la salute, potremmo contribuire alla salvaguardia del nostro SSN. Se sapremo comunicarlo, in ogni occasione, sarà più facile in ogni sede riuscire a difenderlo».