Il 2017 potrebbe segnare un momento di svolta nel settore della digital health. Uno studio di P101 ci aiuta a capire quali potrebbero essere i prossimi scenari
MILANO – Oltre 6 miliardi di dollari di investimenti nel 2016, una crescita costante negli ultimi 7 anni e la prima exit del 2017, ovvero l’acquisizione da parte di Mckensson della startup CoverMyMeds per un valore di 1 miliardo di dollari. Si tratta del compartimento dell’healthcare, in particolare della digital health, ovvero la rivoluzione del settore della sanità grazie agli strumenti digitali, un mercato che crescerà ancora del 21% entro il 2022, secondo le analisi di Business Wire. In particolare, lo sviluppo più ampio e veloce coinvolgerà l’ambito della sanità mobile (mHealth), dove si prevede un aumento a livello globale pari al 34%. Uno studio approfondito di P101, fondo di venture capital specializzato in investimenti in società digital e technology driven, ci aiuta a capire meglio il settore.
Una nuova digitalizzazione
La digitalizzazione del settore della salute non è cosa da poco se si pensa che l’intera industria è caratterizzata da robusti vincoli normativi, a tutela delle persone, che riguardano tutte le fasi del processo, dalla ricerca, all’approvazione di una terapia, alla comunicazione dei dati. Questo ha determinato un progredire più lento e controllato del digitale, ma oggi, finalmente, le startup dell’healthcare stanno conquistandosi uno spazio sempre maggiore: la tecnologia mobile permette un contatto continuo e costante degli utenti con gli operatori del settore, grazie ai big data e ai sistemi di analytics si possono captare e studiare tutte quelle informazioni utili al monitoraggio e alla personalizzazione dell’assistenza sanitaria. La genomica, l’intelligenza artificiale e le tecnologie di deep learning sono tutti strumenti che possono rivoluzionare – e già lo stanno facendo – l’industria sanitaria come la intendiamo oggi. continua a leggere