Il Rapporto dell’Oms: “Le tecnologie sono indispensabili per il miglioramento della maggior parte se non di tutti gli interventi” “Sono utili per l’assistenza dei pazienti, la sorveglianza sanitaria e per formare gli operatori”
Articolo di Maurizio Paganelli su La Repubblica
La svolta digitale sarà la vera “medicina” per raggiungere gli Obiettivi sostenibili del Millennio 2030 in campo sociale e sanitario. Viene chiamata Digital Health, la sanità digitale fatta di internet, computer, tablet, smartphone e comunicazione wireless, di network e comunità online, di Sms e videochiamate ed è la nuova frontiera per sconfiggere le malattie globali, tubercolosi, Aids-Hiv e malaria in primis. Attualmente, anno 2015, esistono più di 7,5 miliardi di connessioni di cellulari e il 40% della popolazione nel mondo ha un accesso ad internet. Gli smartphone stanno progressivamente sostituendo telefonini meno sofisticati. E’ davvero una rivoluzione: “I prodotti della digital health sono destinati a giocare un ruolo decisivo nella salute globale”, è scritto nel Rapporto appena pubblicato sull’argomento per l'”End TB Strategy” (Strategia per la Fine della Tbc) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), “Le tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) sono indispensabili per il miglioramento della maggior parte se non di tutti gli interventi, vecchi e nuovi, se connessi all’assistenza dei pazienti, alla sorveglianza sanitaria, ai programmi, al miglioramento degli operatori, all’impegno delle comunità locali”.
Un sms come promemoria
Ricordare con un Sms e verificare con una videochiamata (Vot) che un paziente continui la terapia, riformulando così la strategia Dots, osservazione diretta della cura, anche nelle sperdute zone rurali d’Africa o della Cina, poter inviare dati e monitorare lo stato di salute di un malato ovunque, fare semplici test e subito inviarli al laboratorio centrale tramite il cellulare o una connessione internet, migliorare le conoscenze e aggiornare il personale sanitario tramite l’e-learning: tutto questo è già possibile o si sta sperimentando.
Il caso africano
Se consideriamo che solo in Africa nel 2014 esistevano oltre 884 milioni di contratti di cellulari dei quali il 17% (147 milioni) a banda larga (3G e 4G) e che quelli a banda larga raggiungeranno il miliardo tra 5 anni, cioè nel 2020, (indagine di Ovum, centro di ricerca specializzato), si può comprendere che impatto potrebbe avere l’utilizzo in sanità di questi strumenti nel momento in cui le reti nazionali e internazionali siano sufficientemente organizzate e modernizzate. Diventa quindi essenziale, non solo per l’economia ma anche per la sanità , lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche, una copertura veloce e uniforme nei Paesi delle reti telefoniche e di internet. Già ora si raggiungono importanti risultati: nello Swaziland tramite cellulari GPS si connettono coloro che seguono pazienti di tubercolosi multiresistente nelle realtà locali con i responsabili centrali della sanità per seguire i trattamenti; nel Kenya si usa il trasferimento bancario tramite i cellulari per sostenere economicamente le persone con Tbc multiresistente che hanno bisogno di cure per 18-24 mesi. continua a leggere