La cronaca dell’evento “Uomo on-life: tecnologia al servizio o persona bannata?” organizzato dalla Diocesi di Avezzano sotto l’egida della Pontificia Accademia per la Vita e con il patrocinio del Center for Digital Health Humanities, in un articolo di Elisabetta Marraccini pubblicato sul quotidiano Avvenire.
Il Servizio di Ascolto e Consultazione per Studenti (SACS) dell’Università degli Studi dell’Aquila, per gestire al meglio i disturbi di ansia dei giovani, a partire dal prossimo mese, erogherà l’intervento psicoterapeutico cognitivo comportamentale nella formula computer-based (CCBT for anxiety), attraverso la piattaforma digitale PsyDiT-Psychotherapy Digital Tools. (Nella foto i componenti dell’equipe multiprofessionale che lavorano al progetto: Prof. Massimo Casacchia, Prof.ssa Laura Giusti, Dott.ssa Anna Salza, Prof.ssa Rita Roncone).
Evento di sensibilizzazione e approfondimento, organizzato dalla Diocesi di Avezzano sotto l’egida della Pontificia Accademia per la Vita, per offrire strumenti di lettura e interpretazione delle nuove e rilevanti tecnologie che stanno modificando radicalmente la nostra vita quotidiana.
Al via LIMeNar, progetto dell’Istituto Superiore di Sanità per valutare l’utilizzo della medicina narrativa in ambito clinico-assistenziale e associativo. Aperte due Call for partnership e proposal (deadline: 15.11.2019) Nella governance del progetto anche il Center for Digital Health Humanities, con Cristina Cenci nello Steering Committee, Alessandro Franceschini e Claudia Parrotta nel Management Team.
Praticare la psicoterapia digitale non è stato mai così sicuro e accessibile.
Nasce PSYDIT-Psychotherapy Digital Tools,
uno spazio digitale che integra tutti gli strumenti di un percorso di psicoterapia:
videochat, messagistica, expressive writing, test validati, gruppi, taccuino.
Francis Fukuyama ha indicato nel transumanismo il grande pericolo per l’umanità di domani. Senza indulgere a superficiali manicheismi, il contributo del filosofo Alessandro Franceschini osserva che in quell’ideologia si scardinano addirittura i presupposti classici del darwinismo, arrivando ad affermare un’evoluzione autodiretta grazie alle potenzialità delle tecnologie più avanzate. Ed è proprio su questo punto che il pensiero transumanista manifesta la sua maggiore potenziale pericolosità.