Sono anni che si parla del crollo delle nascite in Italia, un fenomeno peggiorato in pandemia e che sembra impossibile da contrastare, nonostante le diverse iniziative introdotte in tempi recenti.
Fino a oggi forse si è perso di vista il punto: fare o non fare figli, oppure quanti figli fare, è una questione spesso associata esclusivamente alla dimensione femminile, quasi sempre in relazione all’identità della donna.
L’incontro all’interno del più ampio progetto “La natalità è futuro”, organizzato da Fortune Italia con il contributo non condizionante di IBSA Farmaceutici, si propone di ottenere dal confronto fra diverse professionalità una riflessione allargata sul tema, dandone particolare valore e peso. La natalità è infatti oggi un aspetto importante e imprescindibile per la crescita anche economica del nostro Paese, oltre a essere strettamente legata al futuro degli Italiani e a impattare su altri grandi temi come parità di genere, conciliazione vita-lavoro, tempi di carriera che ne sono connessi.
400.000 nascite in meno in Italia nel 2021, secondo i dati Istat, rispetto all’anno precedente. La denatalità è anche conseguenza di una scelta culturale?
Ne parla Enrico Pozzi, professore di Psicologia sociale e CEO di Eikon Strategic Consulting nel nuovo podcast di “Natalità è Futuro“, il progetto di IBSA Farmaceutici e Fortune Italia.
“I parametri economici, sociali, di welfare costituiscono solo una delle componenti di un fenomeno che presenta sfaccettature complesse e talvolta inafferrabili”.