L’evento è promosso dall’Intergruppo parlamentare Terapie digitali e sanità digitale, con la partnership del Politecnico di Milano e della rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief
Innovazione continua, sanità digitale e terapie digitali sono i pilastri della sanità del Terzo Millennio resi più solidi dall’intelligenza artificiale e dalla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati e di apprendere da essi, rivoluzionando il modo in cui medici e ricercatori possono effettuare diagnosi, decidere e ottimizzare trattamenti e gestione delle malattie. Un nuovo mondo della sanità che, per essere reale, deve dotarsi dei presupposti di tipo normativo, regolatorio e organizzativo che sono al centro dell’attenzione degli Stati Generali della Sanità digitale e delle terapie digitali, in corso a Milano.
Le frontiere in sanità possono diventare i luoghi dove gli sforzi di oggi, in ricerca e tecnologia, raggiungono nuovi successi domani per la vita dei pazienti. A ricordarlo in apertura dell’evento internazionale Frontiers health, in programma a Roma fino al 10 novembre, è il ceo e fondatore di Healthware group, Roberto Ascione.
“Nella lingua inglese – afferma Ascione – la parola frontier può essere intesa sia come il confine fra due Paesi sia come il confine tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo. Con questa consapevolezza dobbiamo continuare a lavorare nel settore per dare risposte alle domande”. Un esempio di ciò che la ricerca può offrire ai pazienti e alle loro famiglie lo offre Silvia Cerolini, mamma di Vicky, che parla della organizzazione che ha fondato, “Eyes on the future”, per dare un futuro a chi è affetto da malattie rare come la RDH12 che ha colpito alla retina sua figlia e che la sta rendendo lentamente non vedente. Grazie all’alleanza globale, creata negli ultimi sei anni, l’organizzazione ha dato avvio a diverse linee di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie.
Perché ne stiamo parlando
Malattie come il diabete, l’obesità, l’ansia e la depressione possono essere oggi curate con terapie digitali. Ma in Italia, a differenze di Germania, Francia e Uk, manca una normativa di riferimento. Le Dtx consentirebbero una riduzione complessiva dei costi sanitari e sociali e offrirebbero un’opportunità per il sistema produttivo dell’Italia.
Qual è il potenziale innovativo delle terapie digitali? Sono davvero così importanti per lo sviluppo della Sanità Digitale e per il miglioramento della salute pubblica? E come possono entrare di diritto nel Sistema Sanitario Nazionale? Per rispondere a queste domande, venerdì scorso Indicon ha organizzato nell’ambito della Milano Digital Week l’evento “Progettare le Digital Therapeutics”, una tavola rotonda e un momento di riflessione sullo stato dell’arte in Italia di questa enorme rivoluzione che chiede, soprattutto alla politica, di essere riconosciuta e regolata a norma di legge.
Anche Digital Narrative Medicine tra le start up dell’health innovation selezionate da StartUp Italia
Dopo l’emergenza della pandemia arrivano nuove sfide che richiedono investimenti in ricerca, startup e Pmi. Lo spiegano a Startupitalia Massimiliano Boggetti (presidente di Assobiomedica) e Roberto Ascione (founder e CEO di Healthware Group). “La digital health può colmare le inefficienze e ridurre i costi”
Se da un lato la pandemia ha prepotentemente messo al centro dell’attenzione i problemi della sanità italiana, settore da anni trascurato, relegato agli ultimi posti degli interessi politici ed oggetto di pesanti tagli, dall’altro lato ha reso evidente che siamo all’alba di una nuova fase, in cui le tecnologie, accessibili a tutti, possono offrire modalità innovative di gestire l’esperienza della salute. Continue reading
Dai corsi di perfezionamento ai master: la formazione universitaria aiuta ad acquisire nuove competenze, a volte abilitanti all’esercizio di attività professionali in Sanità. Mentre il percorso dei Digital Health Campion è in stand by per la caduta del Governo, ecco un esempio di come si progetta un Master di II livello
Le competenze digitali sono un tema chiave dell’innovazione del servizio sanitario nazionale, per tutti gli attori coinvolti: i pazienti, i clinici, i tecnici, gli informatici, i manager.
Indubbiamente come in qualsiasi altro percorso che riguarda la salute e le cure, al centro dell’innovazione ci sono gli strumenti di formazione.
Le strutture sanitarie sono città in miniatura che consumano moltissimo. Grazie a Big data e algoritmi è possibile ottenere una gestione più efficiente così da evitare sprechi
Quanto «divora», in termini energetici, un ospedale? L’equivalente di 2 mila abitazioni. Tanto, tantissimo. La sanità e l’assistenza sociale rappresentano infatti il primo «consumatore» di energia del settore pubblico italiano, con il 31% del totale. Continue reading
Il meglio lo vediamo in Danimarca, e subito dopo in Svezia, Inghilterra ed Estonia. Sono i paesi ai primi posti della classifica redatta da Iqvia, società specializzata in analisi avanzate, soluzioni tecnologiche e servizi di ricerca clinica per il settore delle scienze della vita con circa 82.000 dipendenti sparsi per il mondo, che ha redatto “Switching On the Lights, Benchmarking digital health systems across Emea“, un report sulla sanità digitale in Europa. In questa classifica l’Italia si trova in fondo al gruppo dell’Europa occidentale con la Spagna ma molto peggio fanno Svizzera e Irlanda.
Secondo Roberto Viola della Commissione europea senza l’integrazione e l’interoperabilità dei dati non si potranno fornire servizi di assistenza adeguati. La ministra Maria Cristina Messa punta a inserire la digital health come specializzazione di studio universitario
Il digitale è ormai parte integrante della sanità e della cura delle persone e, dopo le potenzialità dimostrare durante la pandemia, potrà trasformare il nostro sistema sanitario in un’offerta centrata sul benessere della persona. Il Pnrr metterà a disposizione risorse importanti per questa transizione digitale ma condizioni imprescindibili sono la creazione della cartella clinica elettronica unificata, la formazione di competenze nel personale sanitario e la capacità di analizzare i dati – nel rispetto della privacy – tramite tecnologie di intelligenza artificiale. È quanto emerso durante il convegno “Salute domani. Telemedicina, competenze digitali, intelligenza artificiale” temutosi nella Sala Capitolare del Senato.
Luglio 2019, in occasione del lancio della seconda edizione del premio Patients’ Digital Health Awards, chiediamo alle 43 associazioni di pazienti della giuria di coinvolgere gli associati per valutare l’importanza delle tecnologie digitali. Ci rispondono in 925 tra i 18 e i 75 anni e non hanno esitazioni: le tecnologie migliorano la vita delle persone e la propria vita quotidiana (solo il 2% dichiara “per niente” ). Nessuno in quel momento poteva immaginare che, in pochi mesi, le tecnologie digitali sarebbero diventate una componente fondamentale per lavorare, frequentare amici, studiare, curarsi.
A distanza di quasi tre anni, ci avviciniamo alla fine dello stato di emergenza e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attribuisce alle nuove tecnologie un ruolo chiave nella società post pandemia, in particolare nella salute.
Torna il Patients’ Digital Health Awards, per premiare progetti di salute digitale che, nell’ottica dei pazienti, possono contribuire a migliorare la qualità di vita di chi vive la malattia in prima persona e dei caregiver e/o facilitare l’iter assistenziale.
Promosso dalla Digital Health Academy e con il supporto incondizionato di Fondazione MSD, il riconoscimento giunge alla sua quarta edizione coinvolgendo oltre 40 Associazioni di Pazienti.
Questa edizione sarà un viaggio nell’Italia digitale in compagnia di #DigitalMente, la scultura digitale realizzata appositamente dall’artista Francesca Fini per il #PDHA22 che rende visibile quella sintesi tra fattore umano e digitale che il Premio ha sempre cercato e valorizzato.
#DigitalMente è una figura pensante a rappresentare, in modo tangibile, quanto sia stato e sia importante per i pazienti, nelle varie tappe del proprio viaggio alla scoperta delle innovazioni digitali a misura di persona, fermarsi a riflettere e approfondire, per continuare ad alimentare il processo di crescita e consolidamento della propria competenza digitale. Continue reading