Le frontiere in sanità possono diventare i luoghi dove gli sforzi di oggi, in ricerca e tecnologia, raggiungono nuovi successi domani per la vita dei pazienti. A ricordarlo in apertura dell’evento internazionale Frontiers health, in programma a Roma fino al 10 novembre, è il ceo e fondatore di Healthware group, Roberto Ascione.
“Nella lingua inglese – afferma Ascione – la parola frontier può essere intesa sia come il confine fra due Paesi sia come il confine tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo. Con questa consapevolezza dobbiamo continuare a lavorare nel settore per dare risposte alle domande”. Un esempio di ciò che la ricerca può offrire ai pazienti e alle loro famiglie lo offre Silvia Cerolini, mamma di Vicky, che parla della organizzazione che ha fondato, “Eyes on the future”, per dare un futuro a chi è affetto da malattie rare come la RDH12 che ha colpito alla retina sua figlia e che la sta rendendo lentamente non vedente. Grazie all’alleanza globale, creata negli ultimi sei anni, l’organizzazione ha dato avvio a diverse linee di ricerca per lo sviluppo di nuove terapie.